Alla sede centrale di Roma dei "Consumatori per l'Europa" sono pervenute numerose segnalazioni da parte di Associazioni Sportive Dilettantistiche, inerenti controlli vessativi effettuati da funzionari dell'Agenzia delle Entrate e dell'INPS, rilevando problematiche contributive inerenti alla figura degli istruttori sportivi.

Da due recenti sentenze dei tribunali di Roma e Firenze, contrariamente a quanto affermato nella normativa di legge CONI/Ministero dell'Economia, viene addebitata ad associazioni sportive la responsabilità che per tale "figura", viene spesso aggirato l'ostacolo contributivo.

                                   

Infatti, a parere dell'Agenzia delle Entrate e dell'INPS, I'istruttore è una "figura professionale" e, pertanto, non si ritiene valido il contratto secondo la normativa della Legge 289/2002, Art. 90 che prevede che i compensi vengano considerati "redditi diversi".

Su tali basi e considerate le preoccupazioni che serpeggiano nell'ambito sportivo, Consumatori per l'Europa ha obiettato sollecitando chiarimenti in proposito.