Come si può ricordare, nella notte tra il 30 ed il 31 gennaio si è riversata su Roma ed altre località italiane una grandissima quantità d'acqua tale da poter esser riconosciuta come vera e propria alluvione. I danni provocati dalle acque meteoriche sono stati ingentissimi per cittadini ed imprese, e mentre si discute su chi debba assumere la responsabilità per quanto accaduto, e se fosse prevenibile o meno, la gente fa la conta delle perdite e si "lecca le ferite".

In questo articolo descriveremo la situazione ed i problemi che ha dovuto affrontare una delle imprese storiche situate nel quartiere di Pantan Monastero (Municipio XIII), una tra le località più colpite dal nubifragio, per l'esondazione del Rio Galeria.

Daniela Marconato è un'imprenditrice che ha preso le redini di questa azienda, da anni esempio di impegno e buona volontà dei cittadini della zona. L'abbiamo incontrata e le abbiamo posto alcune domande per meglio esemplificare quelli che realmente sono i sentimenti della popolazione.

Qual'è stato lo "spettacolo" a cui ha assistito recatasi sul luogo di lavoro?                                                          

"Non si poteva accedere al capannone poiché il fosso di scolo (che confluisce poi nel Rio Galeria) aveva superato di gran lunga la sua capacità di portata e insieme alla pioggia incessante, ha fatto si che l’acqua ed il fango arrivassero all’altezza di oltre 90cm, impedendo così ogni possibilità di accesso nell’edificio". 

Le vicende accadute l'hanno colpita? Quale è stata l'entità dei danni?                                                              

"I danni sono stati ingentissimi (diverse decine di migliaia di euro) poiché tutto il materiale al di sotto dei 90 cm è stato compromesso (E’ uno stabile di circa mq 350).  Nello specifico trattasi principalmente di elettropompe e motori le cui parti elettriche sono danneggiate irrimediabilmente, inoltre sono state danneggiate attrezzature da lavoro, molte delle quali non assolutamente riparabili".

Come giudica l'intervento da parte delle istituzioni? avete ottenuto l'assistenza ed il supporto che vi aspettavate? 

Dopo le nostre segnalazioni a: Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Carabinieri, solo quest'ultimi sono intervenuti informandoci che non era loro competenza. Così, non avendo ricevuto nessuna assistenza, come consuetudine, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo iniziato a spalare fango (per diversi giorni)".

Le risulta che, come hanno affermato municipio e comune,che i lavori di manutenzione e pulizia di tombini e della marana siano stati fatti nel corso del tempo con criterio?                                                                      

"Per quanto riguarda la pulizia dei tombini non ne siamo a conoscenza. Invece il fosso adiacente al nostro stabile viene pulito 1 o 2 volte all’anno, ma non siamo a conoscenza di alcun intervento sul Rio Galeria".

Quali pensa possano essere delle misure utili ed idonee ad impedire che episodi come questi si ripetano?

"Ritengo sia necessario creare e RISPETTARE un piano di manutenzione efficiente di fossi e corsi d'acqua, affidandosi nel caso ad esperti in materia, nonché valutare un ampliamento dei canali".

Come traspare dalle affermazioni precedenti il problema è complesso. Consumatori per l'Europa, insieme ad Ambiente Sport e territorio e Turisport Europe, in questi giorni ha sollecitato le istituzioni regionali, provinciali e comunali affinché sia, in materia, dettata una disciplina organica, definitiva e soprattutto seria sulla cura di canali di scolo e rivoli. Non si può, e non si deve, permettere che quanto accaduto si ripeta!