Dopo il fallimento della “Notte bianca della cultura” nel senso che non ha assecondato a pieno la richiesta dei cittadini, si riapre in forma sempre più acceso il dibattito su come attivarsi per far fronte al disastro dell’economia italiana.

Così come ampiamente verificato, gli unici strumenti strutturali capaci di dare ossigeno all’economia nazionale e, soprattutto di quella del mezzogiorno d’Italia, risultano essere oggi solo la cultura e il turismo.

Si chiede, quindi,  al Ministro dei Beni culturali Franceschini e al Ministro dello Sviluppo Economico, - e questo lo fa Turisport Europe insieme a Consumatori per l’Europa - uno scatto di orgoglio nel mettere in campo misure organizzative straordinarie, capaci effettivamente di rivoluzionare l’assetto gestionale dell’amministrazione pubblica, allentando il patto di stabilità dei comuni e, conseguentemente, l’attenzione verso la grande industria, potenziando in un patto epocale tutte quelle attività di servizi capaci di attrarre visitatori verso i siti archeologici e culturali.

Una nuova strategia di sistema in grado di rendere fruibili quei beni culturali sinora nascosti e trascurati, favorendo nuovi flussi turistici anche mediante il supporto organizzativo di tutto l’Associazionismo di promozione culturale e sociale.

L’economia va ristrutturata nella sua interezza in un modello di rinnovata innovazione che va oltre agli attuali schemi della politica italiana.

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